L’intelligenza artificiale applicata al marketing: i Virtual Influencer

Premessa: questo articolo non fa uso di intelligenza artificiale, ma all’interno ci sarà solo ed esclusivamente tutta intelligenza naturale. Ci saranno errori? Si. Ci avrò impiegato molto più tempo? Si. E siccome il tempo è denaro, ci avrò perso più soldi? Si.

Questa è la premessa a uno dei fenomeni che sta plasmando il nostro futuro.

Cos’è l’intelligenza artificiale

Detto in poche parole di natura molto comprensibili, l’intelligenza Artificiale o Ai è una macchina capace di copiare e simulare ogni aspetto dell’apprendimento e dell’intelligenza umana. È un insieme di algoritmi e dati che vengono implementati su hardware e software capaci di dare l’impressione, a un osservatore umano, di essere alle prese con un altro uomo e non con una macchina.

L’intelligenza artificiale e la sua regolamentazione sono una delle priorità del Parlamento Europeo. Non solo questo tema è sempre più al centro di film, dibattiti e discussioni; l’IA sta promuovendo la trasformazione digitale della nostra società e sta contribuendo al rilancio dell’economia in questo complicato periodo post-pandemico.

Insomma, purtroppo o per fortuna, l’intelligenza artificiale sarà sempre più un tema centrale della società e altrettanto sarà importante conoscerla e saperci avere a che fare, per la vita e per il lavoro; è già parte del nostro quotidiano ed è usata in moltissimi ambiti che variano dall’industria manifatturiera alla sanità e alla diagnosi medica.

Si tratta quindi di una definizione molto ampia, che nel corso dei decenni a noi più vicini ha visto emergere e succedersi numerose tecniche e approcci, fino ad arrivare alla grande esposizione mediatica dei giorni che stiamo vivendo, soprattutto grazie alle dirompenti potenzialità della AI generativa.

L’impatto delll’intelligenza artificiale e dei virtual influencer sulla società

L’enorme attenzione nei confronti dell’intelligenza artificiale è dovuta principalmente al fatto che si tratta della tecnologia emergente in grado di avere l’impatto più dirompente sul nostro sistema socioeconomico, alimentando spontaneamente un dibattito che enfatizza i pro e i contro che caratterizzano le sue applicazioni presenti e future.

A livello mainstream è ad esempio oggetto di continua discussione il timore che la AI possa sostituire l’uomo nelle attività necessarie per mantenere il suo sostentamento, sia nel lavoro che nella vita sociale, infatti, l’obiettivo è generare fiducia nei confronti di un consapevole utilizzo dell’intelligenza artificiale, attraverso l’attenta valutazione di tutti i pro e i contro che la caratterizzano in ogni specifico contesto.

virtual influencer candy prada
Foto by Prada

Intelligenza Artificiale applicata al marketing

L’Intelligenza Artificiale applicata al marketing avrà un impatto senza precedenti sulla segmentazione della clientela, sullo sviluppo di esperienze più personalizzate basate sull’individuo e sulla modellazione predittiva dei comportamenti del consumatore e non solo, la creazione di contenuti o immagini è sicuramente uno dei discorsi più controversi.

Le Ai generative come Chat GPT 4 o Bard hanno la capacità automatica di creare testi di qualsiasi tipo, quasi identici a quelli creati da un essere umano. Gli operatori del marketing possono utilizzare il proprio tempo in modo molto più efficiente con queste soluzioni di generazione automatica di contenuti, per esempio per creare testi che accompagnano i prodotti venduti e immagini personalizzate e astratte, ideali per post sui social media e siti web e-commerce. Ma anche presentazioni, piani editoriali e analisi di mercato o di prodotto.

L’Ai, è una potente alleata per il marketing, in grado di processare enormi volumi di dati provenienti da varie fonti, come i social media, i siti web e le transazioni degli utenti, analizzando dati per Targeting pubblicitario avanzato.  

Grazie a questo, l’AI riesce a scoprire modelli, tendenze e insight preziosi per orientare la strategia di marketing, e non solo, l’AI può anche esaminare i dati storici e le tendenze di mercato per fare previsioni affidabili sul comportamento dei consumatori, le preferenze di acquisto e le opportunità di mercato. Questo permette alle aziende di fare scelte consapevoli e di adeguare le proprie strategie di marketing in base alle esigenze del mercato.

L’intelligenza artificiale rende possibile creare e ottimizzare in modo automatico le campagne pubblicitarie online, monitorando le performance delle inserzioni attive e modificando in tempo reale le offerte, i target di pubblico e le creatività per ottenere il massimo ritorno sugli investimenti pubblicitari.

I Virtual Influencer, come impattano il mondo reale

All’automazione delle campagne possiamo collegare i Virtual Influencer, persone o personaggi realizzati al computer, ad esempio con software CGI (Computer-Generated Imagery) dall’aspetto realistico di una persona oppure, in altri casi, sembianze antropomorfe o di animali, dotati di personalità e caratteristiche specifiche che si riflettono su ciò che fanno e comunicano sui social.

L’aspetto più interessante è che, pur non vivendo nel mondo reale, gli influencer virtuali hanno un impatto importante su di esso: proprio come gli influencer in carne e ossa, infatti, vengono sfruttati dalle aziende per sponsorizzare prodotti e servizi e molti di loro, come vedremo, collaborano con marchi di grande rilievo.

Cosa fanno esattamente i virtual influencer?

Semplice, ciò che fanno gli influencer umani: pubblicano storie, video, foto sui social e intraprendono spesso collaborazioni con aziende e brand per promuovere prodotti e servizi. Alcuni sembrano a tutti gli effetti persone autentiche perché, oltre all’aspetto realistico, hanno una personalità studiata nei minimi dettagli, pubblicano regolarmente contenuti e hanno atteggiamenti tipici dei ragazzi della Generazione Z che, come vedremo a breve, sono tra quelli che li seguono di più.

Solo per fare alcuni esempi, tra le aziende che hanno già scelto di collaborare con i Virtual Influencer, Prada ha creato la sua musa virtuale, Candy, per promuovere l’omonima collezione di profumi, Samsung e Calvin Klein che hanno scelto Lil Miquela, Versace, Genny, Gucci e Marc Jacobs con la virtual influencer Noonoouri, Yoox che ha ideato l’avatar Daisy.

E poi ancora Lenovo, che ha stretto una partnership con l’influencer virtuale Imma per una campagna in Giappone, influencer che è stata scritturata anche da realtà come IKEA Giappone, Dior, Nike. Marchi del calibro di Adidas hanno collaborato con Lu Do Magalu e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2020 ha lavorato con un influencer virtuale, Knox Frost, per una campagna legata all’emergenza sanitaria del Covid-19.

knox frost virtual influencer marketing
Il virtual influencer Knox Frost

Vantaggi nell’utilizzo di Virtual Influencer

Intraprendere una strategia di Virtual Influencer Marketing può offrire numerosi vantaggi alle aziende che vogliono raggiungere il loro target giovanile. Prima di tutto, a differenza di quelli reali, possono essere personalizzati in modo da rispecchiare perfettamente i valori e lo stile dell’azienda, permettendo di creare una forte connessione con il pubblico di riferimento.

Inoltre, i Virtual Influencer non hanno limiti fisici o temporali, possono lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e possono essere utilizzati per promuovere i prodotti in modo creativo e coinvolgente su molteplici piattaforme e canali. Grazie alla loro natura fittizia, possono anche essere utilizzati per raggiungere un pubblico internazionale senza doversi preoccupare delle barriere linguistiche o culturali. Sono anche in grado di creare contenuti altamente coinvolgenti e interattivi grazie alle tecnologie di realtà aumentata e virtuale, offrendo una nuova dimensione di coinvolgimento e di esperienza di acquisto per il target di riferimento.

Infine, l’utilizzo di Virtual Influencer può anche essere un modo innovativo e creativo per differenziarsi dalla concorrenza e rimanere al passo con le ultime tendenze e innovazioni nel campo del marketing digitale.

Insidie nell’utilizzo di Virtual Influencer

Affidare le proprie campagne di marketing ai Virtual influencer può nascondere anche delle insidie, infatti, l’uso di un influencer virtuali può infatti suscitare nel pubblico sentimenti contrastanti.

Tra le perplessità che più spesso vengono sollevate c’è la questione della credibilità e della possibilità di creare una connessione vera con una figura che non è reale, tanto da fidarsi delle sue opinioni. La credibilità è un elemento cruciale nell’influencer marketing, così come il potersi riconoscere nell’influencer individuato dal brand.

In generale, ci sono ancora molte le domande e i dubbi rispetto a come i brand utilizzeranno i virtual influencer, sugli aspetti etici e di trasparenza.

A tutto questo, poi, c’è chi aggiunge il fatto che queste figure tendono a portare avanti ideali di estetica e di stile di vita distanti dalla realtà, una sorta di esasperazione all’estrema perfezione, un nodo molto importante specie se si pensa che il loro pubblico è composto soprattutto da giovani.

Conclusioni

In conclusione, gli influencers reali stanno già usando il marketing emozionale mostrando le proprie vite e i propri interessi e sembra che la chiave sia creare una connessione unica ed empatica attraverso l’autenticità e il legame con le persone, ma davvero l’intelligenza artificiale può creare un legame reale capace di emozionarsi con gli utenti? A mio parere, l’equilibrio, come sempre, sta nel mezzo.

Francesca Lucchini
Francesca Lucchini
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