Meteo marketing: di cosa di tratta?

Cosa fai quando incontri il tuo nuovo vicino di casa in ascensore e vuoi rompere l’imbarazzo? Semplice, parli del meteo. D’altronde negli ultimi anni le occasioni per discuterne non sono mancate. Cambiamenti climatici, bombe d’acqua, ondate di calore offrono l’occasione per non sembrare asociali e scambiare due parole anche con chi incontri una volta l’anno, prima di non rivedersi per i successivi undici mesi. 

Allo stesso modo, l’accessibilità delle previsioni meteo che si ha sui nostri smartphone ha fatto in modo che controllare le previsioni del tempo sia diventata un’attività quotidiana. Domani ci sarà il sole o pioverà? Organizzo la gita al lago questo weekend o il prossimo? Insomma, il meteo condiziona la nostra vita, per non parlare dell’umore. 

Il meteo influenza le nostre scelte

meteo marketing

Non solo l’umore, ma anche gli acquisti. Sembra infatti che il variare delle previsioni metereologiche agisca sul comportamento dei consumatori: e il meteo marketing non è altro che il marketing applicato alle condizioni atmosferiche. 

D’altronde si ci pensiamo i nostri acquisti sono condizionati dal meteo.

Con l’arrivo della bella stagione siamo più propensi a uscire, anche la sera, e acquistare nei negozi, mentre se fa freddo ci impigriamo e preferiamo affidarci agli acquisti online.

Anche per quanto riguarda la tipologia di acquisto, le nostre scelte sono fortemente influenzate: basta pensare a quanto cambino i nostri acquisti in fatto di abbigliamento o di cibo a seconda se faccia freddo o caldo.

Meteo marketing: facciamo degli esempi

Qualche anno Stella Artois Cidre e Costa Coffe avevano esposto dei manifesti pubblicitari che si attivavano quando la temperatura esterna superava di un paio di gradi la media, pubblicizzando rispettivamente la freschezza di una bella bevanda al sidro e un rinfrescante Caffè Ice. D’altronde è proprio durante la stagione più calda che imperversa la cartellonistica, espositori pubblicitari, più facilmente fruibili dagli utenti che si riversano per le città, stanchi di restare in casa. 

Oppure Timberland che, a seconda di dove si collegava l’utente, mostrava impermeabili o vestiti leggeri immaginando quello che il consumatore stesse cercando. Come fanno? Grazie alla geolocalizzazione, che permette di studiare delle campagne ad hoc.

Anche le cantine vitivinicole non sono da meno. Cantine Rossella, storica azienda dell’oltrepò pavese che produce vino dagli inizi del ‘900, ha creato uno speciale kit con il vino che si consuma maggiormente quando fa caldo e che meglio si abbina a piatti estivi.

Sono esempi di messaggi specifici, studiati per determinati periodi dell’anno e condizionati della latitudine in cui si trovano.

Insomma, anche le campagne pubblicitarie non sono esenti dall’influenza del meteo: studiare l’efficacia del weather marketing è importante, capirne gli effetti così da costruire esperienze personalizzate.

Stella Artois
I cartelloni “meteorologici” di Stella Artois Cidre

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Valeria Nava
Valeria Nava
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