Andamento della subacquea: analisi risultati sondaggio

Si stima che fino a un paio di anni fa la subacquea italiana contasse oltre centomila appassionati attivi riferito ai soli praticanti di immersioni con bombole.
L’effetto pandemia ha avuto un impatto pesantissimo anche su questo settore e in molti hanno dovuto rinunciare ai viaggi e alle immersioni.

Abbiamo lanciato un questionario per capire da un lato l’impatto sul pubblico e dall’altro sugli operatori del settore.  Possiamo condividere le risposte aggregate sui 557 questionari ricevuti.

riduzione costi sub

Il 90% dei sub hanno risposto che torneranno in acqua quest’anno limiteranno la spesa su:

  • Viaggi 43%
  • Acquisto di attrezzatura 38%
  • Corsi 37%
  • Altro 18%
  • Immersioni 2%

Nella sostanza sembra che solo un sub su due rinuncerà ai viaggi ma sentendo i tour operator sappiamo che non sarà così, quantomeno nel breve-medio periodo.

Dal lato operatori del settore hanno risposto diving center, negozi sub, produttori, scuole sub e tour operator. Solo una minoranza di loro, per lo più centri immersione, il 20%, non prevede cali di fatturato nel 2021. La maggioranza stima invece una riduzione tra il 25 e il 50% e un altro 20% prevede un calo del fatturato che andrà oltre il 50%.

Ricordiamo alcuni dati da un precedente survey lanciata su ScubaPortal con un campione di quasi 2.000 sub. La maggioranza degli intervistati investiva molto nella propria formazione subacquea e in una piccola minoranza si fermava al primo livello (6% open), con quasi un quarto di istruttori e una buona presenza anche di guide e aiuto istruttori. Tutti risultavano attivi, con il 65% che effettuava più di 20 immersioni all’anno e solo il 10% che ne faceva meno di 5.

Circa il 70% del campione effettuava viaggi sub, con la maggioranza che li organizzava autonomamente attraverso Internet o rivolgendosi a tour operator specializzati. Un viaggio non bastava a tutti e, infatti, un quarto degli intervistati effettuava più di una vacanza sub all’anno con la meta più gettonata che risultava essere l’Egitto che precedeva le Maldive. Solo Il 30% invece si godeva le sole coste Italiane.

Uno scenario completamente cambiato che vedrà quest’anno le immersioni in Italia al primo posto.

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