Come sopravvivere alla fine dei Cookie (senza perdere il 30% del ROI)

La progressiva eliminazione dei cookie di terze parti sta ridefinendo le regole del marketing digitale. Secondo un rapporto IAB Europe, il 78% dei marketer italiani non è pronto per questo cambiamento. Per evitare perdite di ROI e mantenere un targeting efficace, è necessario adottare strategie basate su dati proprietari, tecnologie avanzate e modelli predittivi.

Strategie per sostituire i cookie di terze parti

Nel nuovo scenario senza cookie di terze parti, le aziende sono chiamate a rivedere le proprie strategie di raccolta dati e targeting.
L’obiettivo è trasformare un limite in un’opportunità, puntando su dati proprietari, tecnologie integrate e strumenti di analisi evoluti. Di seguito, alcune soluzioni concrete per affrontare il cambiamento e mantenere alte le performance delle campagne digitali.

Investire nei first-party data

I first-party data, raccolti direttamente dagli utenti attraverso interazioni con il brand, sono l’unica fonte di informazioni affidabile nel panorama post-cookie.

Esempi pratici:

  • Gamification: quiz interattivi (strumenti come Typeform o HubSpot) che richiedono l’inserimento di un’email per visualizzare i risultati. Un case study di un retailer italiano mostra un aumento del 50% nella raccolta di email grazie a un quiz sul “profilo di acquisto ideale”.
  • Contenuti premium: guide tecniche o calcolatori personalizzati (es. “Quanto puoi risparmiare ottimizzando il CAC?”) accessibili previa registrazione.

Dati: il 47% delle aziende B2C italiane ha già avviato una migrazione verso first-party data (NielsenIQ, 2024).

Implementare una Customer Data Platform (CDP)

Una CDP unifica dati provenienti da fonti disparate (sito web, CRM, email, app) creando profili utente dettagliati, che permettono una visione unificata del cliente e abilitano strategie di marketing personalizzate, misurabili e scalabili.

Vantaggi:

  • Riduzione del 40% del time-to-market per campagne cross-channel (Gartner, 2023).
  • Integrazione con strumenti di advertising come Meta Ads e Google Ads per targeting omnicanale.

Tool: piattaforme come Treasure Data o Salesforce CDP consentono di segmentare il pubblico in base a comportamenti storici, come l’abbandono del carrello o la frequenza di acquisto.

meta ai powered campagne

Sfruttare modelli AI-based per il targeting

In assenza di cookie, l’intelligenza artificiale può analizzare pattern comportamentali anonimi per prevedere intenti di acquisto.

Esempi applicativi:

  • Meta Advantage+: utilizza algoritmi di machine learning per ottimizzare automaticamente budget e creatività su Facebook e Instagram. Un case study riporta una riduzione del 35% del CPA rispetto alle campagne manuali (Meta Marketing Summit, 2024).
  • Shopify Audiences: identifica acquirenti ad alto potenziale basandosi su dati transazionali della piattaforma. Retailer di nicchia hanno registrato un ROAS superiore del 300% (Shopify, 2024).

Adottare soluzioni privacy-first

Google Privacy Sandbox e altri framework propongono alternative meno invasive per la raccolta dati, ma presentano limitazioni.

Criticità:

  • La Sandbox funziona solo su Chrome, mentre l’85% del traffico mobile italiano proviene da Safari e app (StatCounter, 2024).
  • L’API Topics classifica gli utenti in categorie generali (es. “viaggi” o “tecnologia”), riducendo la precisione del targeting.

Alternative:

  • Contextual advertising: servizi come Seedtag analizzano il contenuto delle pagine web per posizionare annunci rilevanti senza tracciare gli utenti.
  • Consent Management Platform (CMP): strumenti come OneTrust facilitano la raccolta del consenso GDPR, migliorando la qualità dei first-party data.

Errori da evitare

  • Dipendere esclusivamente da Google Privacy Sandbox: il 20% degli e-commerce ha già registrato un aumento del 15% negli abbandoni di carrello durante i test senza cookie (The Trade Desk, 2024).
  • Ignorare l’ottimizzazione delle landing page: senza dati di terze parti, l’A/B testing diventa cruciale. Strumenti come Optimizely o Google Optimize consentono di testare varianti basate su first-party data.
  • Sottovalutare l’email marketing: le email hanno un costo per lead inferiore del 60% rispetto ai social media (HubSpot, 2023) e sono immuni alle restrizioni sui cookie.

Prospettive future

Entro il 2025, il 90% delle grandi aziende utilizzerà CDP e AI per compensare la mancanza di cookie (Forrester, 2024). Tuttavia, la sfida per le PMI rimane l’accesso a tecnologie costose. Soluzioni come Microsoft Clarity (analisi del comportamento utente) o Fivetran (integrazione dati low-code) stanno democratizzando l’accesso a strumenti avanzati.

La sopravvivenza nel post-cookie richiede un approccio ibrido: combinare automazione, dati proprietari e un’attenta analisi del contesto. Chi investe oggi in queste aree non solo eviterà perdite di ROI, ma acquisirà un vantaggio competitivo duraturo.

Hai bisogno di una strategia post-cookie su misura? Parliamone.

Fonti e riferimenti
I dati e gli esempi citati sono tratti da rapporti istituzionali, studi di settore e documentazione ufficiale delle piattaforme:

Le fonti sono consultabili pubblicamente; per accedere a rapporti completi, contattare direttamente gli enti o consultare le rispettive aree dedicate.

Simone Albanese
Simone Albanese
Articoli: 35