Importanza della corporate identity: il caso di Apple

Perché la corporate identity è fondamentale per un’azienda? Ve lo spieghiamo analizzando quella di un esempio d’eccellenza come Apple.

Corporate identity: che cos’è?

Oggi siamo circondati da aziende con corporate identity molto forti, che le definiscono da molti anni: ma che cosa si intende con questi termini?

La corporate identity è l’identità, l’immagine dell’azienda percepita dal grande pubblico. E, soprattutto, è ciò che la fa differenziare dai suoi competitor, rendendola unica e riconoscibile. Senza questo primo step, non si può definire alcuna strategia di marketing o comunicazione.

Essa è definita da un insieme di elementi: nome e logo, ovviamente, ma anche valori e mission aziendali che devono rappresentare.

Nel mondo di oggi, in cui tutto è veloce e la competizione si fa sempre più dura per le aziende nel mondo digitale, creare un logo che riesca a condensare la propria visione aziendale e che venga ricordato da tutti non è di certo semplice.

L’evoluzione di un logo: Apple

Chissà se quando Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne fondarono Apple nell’aprile del 1976 si sarebbero immaginati l’impatto che la loro azienda avrebbe avuto sui consumi e sulla società a livello mondiale, oltre a diventare una delle multinazionali di maggior successo del globo.

La sua corporate identity è sempre stata la forza propulsiva per le sue celeberrime strategie di marketing.

Un logo all’apparenza molto semplice e immediatamente memorizzabile ha richiesto anni di lavoro e studi complessi per il suo sviluppo, così come lo conosciamo oggi.

Wayne disegnò il primo logo nel 1976 sul modello di vecchie etichette americane, in bianco e nero, e immortalava il celebre fisico Isaac Newton mentre leggeva un libro sotto l’albero da cui cadde la famosa mela che gli ispirò la sua intuizione più geniale.

Nonostante l’idea volesse richiamare la creatività alla base di quella che era effettivamente una startup informatica, fu una scelta pessima, poiché troppo complesso e non adatto ad essere ridimensionato.

Cosa fecero quindi? L’anno successivo Steve Jobs si rivolse al designer Rob Janov, che aveva già ideato il logo di IBM e che in quel momento era l’unica azienda concorrente di Apple. Janov presentò il disegno di una mela morsicata monocolore. Si è scritto molto sul perché si sia scelta una mela con un morso e la più plausibile è la seguente: la mela morsicata costituisce l’archetipo della conoscenza, un simbolo molto potente nella mitologia occidentale, che in questo caso va a rafforzare il nome stesso dell’azienda.

Janov dichiarò che non aveva pensato ad alcun riferimento biblico quando lo creò e che incluse un morso per distinguerla da una ciliegia, essendo quello della mela più iconico. L’ex dirigente di Apple Jean Louis Gassée ha definito il logo “un simbolo di lussuria e di conoscenza”.

L’unica richiesta di modifica di Jobs riguardò i colori, quindi il logo si trasformò nella mela arcobaleno, la prima versione che ci ricordiamo tutti.

Nei decenni successivi Apple attraversò una serie di alti e bassi, tra lui il licenziamento dello stesso Steve Jobs, che tornò verso la metà degli anni ’90. Ed è qui che vi fu un nuovo cambio di logo: più precisamente, virando verso colori come il nero, il bianco e il grigio, che è quello che conosciamo anche noi oggi.

Se vi dico Apple, a cosa pensate?

Design (minimal) e innovazione continua sono i due pilastri su cui si basa il successo di un’azienda come Apple. C’è da dire che gran parte del merito va anche alle strategie di marketing e comunicazione messe in campo anno dopo anno, senza dimenticare l’esperienza offerta al consumatore che entra in un Apple Store.

Pensiamo agli iconici keynote e a “one more thing”, e all’interesse che attraggono i due appuntamenti annuali: il WWDC di giugno, evento dedicato agli sviluppatori, e la presentazione dei nuovi prodotti a settembre.

Quest’anno, a causa della pandemia da Covid, questi eventi si sono tenuti solo in diretta streaming dal loro quartier generale Apple Park a Cupertino in California, ma non per questo sono stati meno efficaci. Giudicate voi stessi:

Le aspettative sono sempre alte a ogni nuova uscita e in certi casi gli utenti Apple sono così fidelizzati che difendono a spada tratta il loro brand preferito.

Certo, senza Steve Jobs, Apple non sarebbe stata quella che è ora. E grazie all’impronta che lui ha lasciato continua tutt’oggi a immettere sul mercato prodotti innovativi dal design pulito e di semplice usabilità, che hanno persino cambiato il nostro modo di comunicare.

Conclusioni

L’esempio che abbiamo portato per spiegare il concetto di corporate identity è davvero ingombrante, ma ricordiamoci che è partito tutto da un garage e da un gruppo di amici che volevano innovare.

Quindi, partendo dalle basi, ora potete chiedervi: la corporate identity della mia azienda è chiara per i consumatori? O avrebbe bisogno di una rivoluzione per competere nell’era del digitale, dove (quasi) tutto può essere acquistato online?

Per info sui nostri servizi per la vostra corporate identity scriveteci a info@zeropixel.it!

Laura Passador
Laura Passador
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