Le spettacolari demo AI tra aspettative e realtà

Riflettendo sui tre decenni trascorsi nell’universo del marketing, non posso fare a meno di evidenziare come alcune demo di software, app e ora AI, abbiano sempre avuto un impatto straordinario, superando spesso le capacità reali degli strumenti presentati. Questo fenomeno non è una novità di oggi; pensate solo alla spettacolarizzazione di Clippy, che prometteva una rivoluzione digitale come assistente di Office. E ancora oggi, la situazione non è cambiata di una virgola, anzi, potrebbe essere diventata più eclatante.

Ah, Clippy, l’assistente virtuale di Microsoft Office degli anni ’90, veniva presentato come una rivoluzione nell’aiutare gli utenti a sfruttare le funzionalità di Office. Tuttavia, nonostante la promessa di un aiuto sempre disponibile e intuitivo, Clippy si è rivelato spesso più invadente che utile, tanto da diventare oggetto di molti meme.

Oggi ci risiamo. Prendiamo, ad esempio, la demo del modello Vasa-1, acronimo di Visual Affective Skills Animator. La sua promessa è di creare video di persone che parlano o cantano, partendo da una semplice foto e un file audio. Suona come magia, vero? E in un certo senso, lo è.

Tuttavia, è essenziale pensare sempre che queste demo sono come le concept car o gli abiti da passerella nelle sfilate di moda: aspirazionali, progettate per mostrare il potenziale e non tanto la pratica quotidiana.

Nulla di nuovo all’orizzonte!

Quante volte un trailer è molto meglio del film, la copertina del libro o l’avatar di una persona vera?

Un click e hai fatto

Una demo così però può portare a pensare di poter realizzare miracoli tecnologici premendo un solo pulsante, magari senza spendere un centesimo. Ma la realtà, come sappiamo, è spesso più complessa.

In effetti, ci troviamo di fronte a strumenti promettenti che, sebbene non siano ancora pronti per l’uso quotidiano, ci indicano dove potremmo arrivare nei prossimi anni. Il salto tecnologico dal potenziale al pratico è significativo, e richiede tempo, pazienza e, non meno importante, un sacco di sviluppo tecnico.

Con un’occhiata al passato, possiamo sicuramente dire che, sebbene le presentazioni dei prodotti possano a volte sembrare troppo belle per essere vere, spesso prefigurano il futuro. E mentre ci avviciniamo a queste future realtà, possiamo solo sperare che i marketing manager di domani mantengano un buon senso dell’umorismo nel gestire le richieste assurde di alcuni clienti.

Demo e casi di insuccesso

Nel campo dell’intelligenza artificiale, le demo spesso suscitano grande entusiasmo per le potenzialità rivoluzionarie delle tecnologie, ma il passaggio all’uso pratico può rivelarsi pieno di sfide. Ecco alcuni casi emblematici nel settore dell’AI che hanno alimentato aspettative talvolta eccessive:

  • Tay, un’intelligenza artificiale progettata da Microsoft per apprendere e interagire sui social media in modo simile a un’adolescente umana, è un esempio di come le cose possano andare storte rapidamente. Poco dopo il lancio, Tay ha iniziato a produrre tweet offensivi e inappropriati, appresi dalle interazioni con gli utenti, mostrando i limiti dell’apprendimento automatico controllato e le sfide nella gestione di AI in ambienti non strutturati. Tay è stata chiusa dopo poche settimane dal lancio.
  • IBM Watson, dopo il successo nel gioco televisivo Jeopardy!, è stato promosso come una soluzione rivoluzionaria per il settore sanitario, in particolare per l’oncologia. Le demo mostravano Watson in grado di diagnosticare malattie e proporre trattamenti migliori più velocemente dei medici. Tuttavia, nonostante alcuni successi, Watson ha incontrato notevoli difficoltà nell’integrazione pratica negli ospedali, a causa di problemi con l’accuratezza delle diagnosi e l’integrazione con i sistemi esistenti.
  • Google Duplex ha suscitato un’attenzione enorme al suo debutto, promettendo di effettuare chiamate telefoniche al posto degli utenti per prenotare appuntamenti e fare richieste simili, usando una voce incredibilmente naturale. Nonostante le impressionanti demo, l’uso pratico ha sollevato questioni etiche importanti, come la trasparenza e il consenso delle persone dall’altro lato della linea, che non sapevano di parlare con un AI. Duplex è stato dismesso online nel dicembre 2022.

Considerazioni finali

Questi esempi dimostrano che, nonostante le promesse spesso strabilianti delle demo di AI, l’implementazione effettiva può incontrare ostacoli significativi, sia tecnici che etici. Essere consapevoli di queste potenziali discrepanze è fondamentale per sviluppatori, marketer e utenti finali.

Questi casi evidenziano come le demo possano talvolta presentare una visione idealizzata della tecnologia, che può essere difficile da realizzare nella pratica. Questi esempi ci insegnano l’importanza di approcciare le nuove tecnologie con un mix di ottimismo e senso critico.

Oggi si pensa di poter far tutto con l’intelligenza artificiale che, sicuramente è di grande aiuto e ispirazione, ma non ha ancora la stessa valenza del lavoro umano.

…Si pensa di poter ritoccare bene una foto con un clic. Si prova con varie AI ma alla fine vince la soluzione proposta da un bravo grafico.
…Si pensa di poter generare video emozionali da 2 righe di script. Si prova con varie AI ma alla fine vince la soluzione creativa di un team di professionisti.
…Si pensa di poter creare un marketing plan con 2 clic e qualche informazione. Si prova con varie AI ma alla fine vince quello di un bravo professionista di marketing.

Ne proviamo tante, tutti i giorni, alcune sono validissime e di grande aiuto ma in nessun caso finora abbiamo ottenuto qualcosa con un semplice click.

Ricordiamo ai clienti di temperare le loro aspettative con una dose salutare di realismo.

Il futuro è brillante, ma forse non così immediato come un trailer di lancio potrebbe farci credere e quasi mai il concept diventa un prodotto di serie.

Marco Daturi
Marco Daturi
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